In questo angolo di silenzio, mentre la solitudine mi avvolge come una coperta di lana grezza, non posso fare a meno di riflettere su Gesù e sulla Pasqua. Questa figura, che per molti è un simbolo di una religione e di una storia lontana, per me è molto di più. È un frammento di intimità, un ponte fragile ma solido che unisce il mio mondo interiore con il caos del mondo esterno.
Gesù non è solo una presenza storica; è una forza che attraversa il mio essere, il punto di riferimento in un universo che sembra non avere senso. Lo vedo come un emblema di un amore che trascende tutte le logiche, un perdono che accoglie ogni imperfezione e una speranza che si erge come un faro nella notte oscura. Tuttavia, in questo tempo turbolento e frenetico in cui viviamo, trovare e mantenere questa speranza non è facile.
Cresco con il dubbio persistente che, se Gesù tornasse oggi, non troverebbe la stessa gioia che forse ha conosciuto duemila anni fa. Il mondo sembra aver dimenticato la semplicità e la purezza del suo messaggio, trasformando l’amore in un concetto fragile e sbiadito. Non posso fare a meno di chiedermi se, in mezzo a questa confusione, la figura di Gesù possa continuare a offrire la stessa luce che un tempo illuminava le sue parole.
Eppure, nonostante queste domande, c’è un legame che mi unisce a lui con una forza quasi magica. È un dialogo silenzioso, un’intesa che va al di là delle parole e che mi accompagna nei momenti di silenzio, nei miei pensieri più profondi. Quando mi sento persa, quando la mia anima è schiacciata dal peso dei silenzi non detti e delle lacrime nascoste, è come se quel legame mi ricordasse che non sono sola.
Stasera, mentre il mondo sembra fermarsi per un momento di riflessione, mi ritrovo a interrogarmi sul significato autentico della fede che porto nel cuore. Questo non è un atto di semplice devozione, ma una ricerca sincera di una connessione più profonda. Voglio sentire la tua presenza, Gesù. Voglio che il tuo amore si manifesti in modi che posso comprendere, che possa afferrare la tua essenza anche quando le parole mi sembrano insufficienti.
Mi affido a te, in questa notte di Pasqua, per essere la mia guida e la mia luce. Ti chiedo di rivelarmi il tuo amore in modi che non possano essere fraintesi. Voglio che questa Pasqua diventi un’opportunità per avvicinarmi a te con umiltà e fiducia. Che il tuo amore possa penetrare ogni fibra del mio essere, portando pace e consolazione al mio cuore.
Il tempo passa, e con esso, la mia ricerca di significato continua. Ma nonostante tutto, continuo a credere che tu sia lì, che tu possa sentire ogni mia angoscia e ogni mia speranza. Nonostante i miei dubbi, nonostante il caos del mondo, io tengo stretto quel legame, quella fede che non si spezza. E prego, in silenzio e in umiltà, affinché tu possa avvicinarmi sempre di più alla verità del tuo amore.
Amen.
Background musicale: "God Bless the Child" di Billie Holiday
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