Perché siamo così ossessionati dal futuro? Perché contiamo i giorni, i mesi, gli anni, come se il tempo fosse un nemico da combattere? Forse perché abbiamo paura di ciò che non conosciamo, di ciò che ci aspetta dietro l'angolo. Forse perché l'incertezza ci rende fragili, vulnerabili. Eppure, è proprio in quella fragilità che trovo la forza di andare avanti. Tra undici mesi, sarò in un altro Stato. L'Olanda, un paese che ho sempre guardato con curiosità, ma mai con vero desiderio. E ora, mi preparo a lasciare tutto ciò che conosco, tutto ciò che amo, per affrontare l'ignoto. Non è facile. Ma ho imparato che la vita è fatta di scelte, e a volte, le scelte più difficili sono quelle che ci rendono più forti.
In questi ultimi giorni dell’anno, il peso delle decisioni prese e da prendere mi schiaccia. Ma mi rendo conto che ogni passo che compio, anche quello più incerto, mi avvicina sempre più a me stessa. È una metamorfosi silenziosa, quasi invisibile, ma profondamente reale. Dentro di me, qualcosa si sta trasformando, e non posso più tornare indietro. C’è una canzone che ascolto spesso in questi momenti di riflessione, un brano che sembra raccontare la mia storia. "La cura" di Franco Battiato. Ogni nota, ogni parola, sembra sussurrare alla mia anima, ricordandomi che, nonostante tutto, sono io la custode del mio destino. E mentre la musica scivola nell'aria, mi accorgo che la vita, in fondo, è come una sinfonia: imprevedibile, a tratti dissonante, ma sempre affascinante.
Il 2011 si avvicina con passo deciso, e io mi trovo sospesa tra il desiderio di restare e la necessità di andare. Mi chiedo come sarà la mia vita in un anno, in due, in dieci. Ma poi mi rendo conto che la vera domanda non è cosa mi aspetta, ma chi sarò io quando tutto sarà finito. Chi sarò io quando le luci si spegneranno, quando il rumore si placherà e resterò sola con me stessa? Non lo so. E forse non lo voglio sapere. Perché la bellezza della vita sta proprio in questo: nell'incapacità di prevedere, di controllare, di sapere. Sta nella forza di lasciarsi andare, di accettare ciò che viene, di vivere ogni istante come se fosse l'ultimo.
Oggi, mentre il mondo festeggia la fine di un anno e l’inizio di un altro, io mi fermo a riflettere. Mi guardo dentro, cerco di capire chi sono e chi voglio essere. Non trovo risposte, solo altre domande. Ma va bene così. Perché la vita non è fatta di certezze, ma di possibilità. E io, nel mio piccolo, ho deciso di abbracciare l’incertezza, di lasciarmi guidare dal vento, di vivere con il cuore aperto. E così, mentre l’orologio segna l’ultimo minuto di questo lungo, strano anno, mi trovo a sorridere. Sì, sorridere. Perché so che, qualunque cosa accada, sarò pronta. Pronta a cambiare, pronta a crescere, pronta a vivere. E mentre il suono delle campane di mezzanotte riempie l’aria, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare. Perché so che la vera avventura non è quella che ci aspetta fuori, ma quella che vive dentro di noi. E io, oggi più che mai, sono pronta a iniziare questo viaggio.
Background musicale: Leaving on a Jet Plane” di John Denver
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Eclipse ~ Eclixar.
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