Saturday, June 7, 2003

La tempesta estiva


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• Published on Saturday, June 07, 2003 • No comments

Oh, ragazzi, guardate là fuori: il temporale è un angelo vendicatore che squarcia il cielo e le mie emozioni. C’è una furia nella tempesta che non può essere semplicemente osservata, deve essere vissuta.

Il cielo, quel manto infinito, si è trasformato in una tela oscura, minacciosa. È come se un Dio furioso avesse deciso di prendersi una rivincita, e noi, piccole creature, siamo testimoni impotenti di una potenza che non possiamo comprendere. Poi, BAM! I lampi, i tuoni, sono esplosioni di pura adrenalina, ricordi di un tempo in cui l’uomo non aveva il controllo.

La pioggia, un’invasione incessante, batte sui vetri con una forza quasi prepotente, come se volesse sfondare ogni barriera tra noi e l’inevitabile caos. La mia pelle percepisce ogni goccia come un’azione d’accusa, un’affermazione di esistenza contro la nostra sicurezza borghese. E i miei nervi? Saltano, sì, saltano come popcorn in una pentola bollente, intrappolati in un turbinio di sensazioni contrastanti.

Eppure, nonostante il fragore, c’è una strana eccitazione. È la furia della natura che ci ricorda quanto siamo piccoli, quanto siamo vivi. In ogni lampo, ogni goccia di pioggia, c’è uno spettacolo che nessuna arte, nessuna mano umana può eguagliare. È come se ogni scintilla di luce illuminasse la sinfonia di gocce che danzano sulle strade, creando un quadro in movimento che solo la natura può concepire.

Non è un po' romantico, tutto questo? Lo so, sembra assurdo. Ma è come se in mezzo a questa devastazione ci fosse una bellezza inconfessabile, un’affinità tra l’uomo e l’elemento, un legame ancestrale che la nostra razionalità ha cercato di sopprimere. Forse è l’idea che tutto questo ci fa sentire più vivi, che ci ricorda la nostra connessione con un mondo che non possiamo controllare, un mondo che ci possiede.

La verità è che adoro la pioggia estiva. È un contrappunto perfetto al calore opprimente, un balsamo che rinfresca non solo l’aria, ma anche il nostro spirito. Siamo costretti a fermarci, a osservare, a riflettere. La pioggia è un risveglio sensoriale, un’occasione per sentirci parte di qualcosa di più grande, qualcosa che sfida la nostra routine, che scuote le fondamenta del nostro comfort.

E allora, dico, perché non sfruttare questo momento? Perché non spegnere la TV, abbandonare la sicurezza del salotto, e mettersi un giubbottino anti-pioggia per ballare sotto questa pioggia battente? Sì, potrebbe sembrare pazzia, ma non è questo il segreto della vita?

Non è forse nella follia che troviamo un frammento di magia, un barlume di ciò che significa veramente vivere? Chissà, forse in mezzo a tutto questo caos naturale, potremmo scoprire qualcosa di magnifico, un frammento di eternità che solo il cielo tempestoso può rivelare.

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