Sunday, September 23, 2001

Vibrazioni autunnali


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• Published on Sunday, September 23, 2001 • No comments

Settembre è un mese di transizione che sa di cambiamento. Mi trovo di fronte a un passaggio quasi mistico, una linea sottile tra l’ardore dell’estate e la calma avvolgente dell’autunno. Il calore, ora solo un ricordo sfocato, si dissolve come nebbia al mattino. La brezza autunnale, fresca e impalpabile, scivola attraverso le strade come una promessa di serenità.

Le foglie, un tempo verdeggianti e vigorose, iniziano a morire con grazia. Non sono più solo piante: diventano tele viventi di rosso e arancione, una follia di colori che trasforma ogni paesaggio in un quadro impressionista. Passeggiare nei boschi diventa un rituale sublime. I miei passi scricchiolano sulle foglie secche, e il suono sembra raccontare storie di stagioni passate, di estati lontane e di inverni inarrivabili.

Le giornate, le mie ore preziose di luce, si accorciano con la puntualità di un orologio svizzero. I tramonti si incendiano di toni dorati, e il cielo assume quel rosso fuoco che sa di poesia e di fine di qualcosa di grandioso. In queste serate più fresche, le sciarpe morbide si avvolgono attorno al mio collo come una coccola, e il cioccolato caldo diventa una consolazione irresistibile. Ricordo le sere passate a contemplare le fiamme danzanti del camino, le risate e le storie condivise con amici che sembrano più cari ora che il freddo si avvicina.

La raccolta delle mele diventa un atto di gratificazione semplice ma profondo. Ogni frutto, lucido e perfetto, è una testimonianza di ciò che la natura può offrire quando si prende il tempo per apprezzarlo. E in questo periodo di raccolta, mi ritrovo a scavare nel mio passato, a riaffiorare ricordi di giorni più spensierati, di giochi infantili e di scuole che ci parevano infinite.

Giocare con le foglie secche è come tornare indietro nel tempo. Il fruscio e il profumo evocano ricordi di giorni spensierati, di pranzi al sole e di pomeriggi all’aria aperta. C’è una nostalgia intrinsecamente dolce in questi momenti, una malinconia che non ferisce ma accarezza l’anima. L’autunno è una stagione che regala più di un cambiamento climatico: è un ritorno a un’innocenza perduta, una rinascita, un ricordo di ciò che siamo stati e una preparazione a ciò che saremo.

Concludo, in un angolo di questo ottobre che avanza, avvolta in una coperta di ricordi e di promesse. L’autunno non è solo una stagione. È un’esperienza profonda, un riflesso di quel che siamo, di quel che eravamo e di quel che ancora potremo diventare. Con ogni foglia che cade, ogni passo che scricchiola, il mondo si trasforma e noi con esso.

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