Quattro ore. Questo è il tempo che separa la nostra festa di Capodanno da un semplice, insignificante istante. Eppure, nel brevissimo intervallo tra l’ultimo scoccare dell’anno vecchio e il primo respiro del nuovo, c'è una profondità incommensurabile. Il tempo, così infinitesimale, ha preso il volo, eppure i ricordi di quella notte scintillante sono impressi con una forza tale da sembrare vivi, intensi, quasi palpabili.
Era come se il mondo intero fosse stato avvolto in una tela di colori e suoni. La casa, decorata con luci vibranti, era un rifugio di gioia pura, un angolo di festa che inondava l’aria di un'energia incontenibile. La musica, quella compagna incessante delle nostre vite, si spandeva in ogni angolo, e noi, avvolti in un bozzolo di felicità, lasciavamo che le risate e i sorrisi ci travolgessero. Eravamo al centro di una tempesta di entusiasmo, e la fine dell’anno era solo un pretesto per sentirci vivi, per abbracciarci e per celebrare l’inevitabile mutamento.
In quel microcosmo di euforia, abbiamo messo in pratica una tradizione che ci unisce in modo quasi sacrale. I bigliettini, ognuno con un desiderio o una speranza, sono stati raccolti in un barattolo come se fossero tesori preziosi. Ogni parola scritta era una promessa, una dichiarazione di intenti, un piccolo atto di fede nel futuro. Ogni biglietto rappresentava un sogno collettivo, un frammento di speranza condivisa, e mentre li inserivamo nel barattolo, ci sentivamo parte di qualcosa di più grande, di più significativo.
La cena era un trionfo di sapori e affetto. I piatti, preparati con amore e dedizione, non erano semplici alimenti, ma l’essenza di un legame che trascendeva il quotidiano. Ogni boccone era un momento di gratitudine e di gioia, un invito a riflettere su quanto siamo fortunati. Brindare all'amicizia, all’amore, alla speranza per il futuro non era un atto casuale, ma una celebrazione del nostro essere insieme, un riconoscimento della bellezza di avere persone su cui contare.
Quando l'orologio ha segnato la mezzanotte, siamo esplosi in un abbraccio collettivo. Era un momento di pura connessione, un’unione di anime che guardavano insieme i fuochi d'artificio che squarciavano il cielo. Le esplosioni di luce erano più di semplici effetti visivi: erano manifestazioni tangibili della nostra speranza, dei nostri sogni, della promessa di un futuro radioso e pieno di possibilità. In quel momento magico, con il cielo notturno illuminato da colori sfavillanti, eravamo consapevoli che il futuro ci apparteneva, e che eravamo pronti ad affrontarlo con tutto ciò che avevamo.
E così, in un battito di ciglia, le quattro ore sono passate e con esse la nostra celebrazione è giunta al termine. Ma i ricordi di quella serata, così intensi e vibranti, rimarranno con noi come un sigillo indelebile. È stato un momento di pura gioia, di amicizia autentica e di speranza incrollabile. Sono grata di aver vissuto tutto ciò con le persone a me più care, e auguro a tutti noi che il nuovo anno ci porti nuove avventure, sorprese e, soprattutto, la forza di affrontarle insieme, con il sorriso sulle labbra e il cuore aperto.
Buon anno a tutti.
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