È il periodo dell'anno che aspetto con più ansia e intensità, come se l’aria fredda di dicembre avesse il potere di risvegliare in me emozioni sopite e ardenti. Il Natale è alle porte, e con esso, il magico incontro tra il calore delle tradizioni familiari e la promessa di nuove esperienze. In questo angolo di inverno, mentre il gelo penetra nei meandri delle nostre case, i nostri cuori si infuocano nella gioiosa attesa di ritrovarci con chi amiamo e di condividere momenti che, come al solito, sembrano fluttuare in una dimensione senza tempo.
La casa si trasforma in un tempio del Natale. Ogni angolo viene invaso da un misto di profumi e suoni che ci riportano indietro, alle origini di ciò che siamo. Le canzoni natalizie ci inondano con una melodia che, più che allegra, è un richiamo alle radici, a ciò che era e che sempre sarà. Il profumo dei dolci che riempie l’aria è l’eco di una tradizione che rifiuta di morire, che si fa carnale e palpabile ad ogni morso di biscotto, ad ogni assaggio di pandoro. La decorazione dell’albero non è solo un gesto di ornamento; è un atto di culto, una celebrazione del passato che si intreccia con il presente. Ogni pallina, ogni luce è un piccolo scrigno di ricordi, un frammento di una storia condivisa, e l'atto di adornare è come ricamare sul tessuto delle nostre vite un racconto fatto di nostalgia e speranza.
Ricordo con vividezza quei pomeriggi in cucina, in cui, insieme a mia madre, mi immergo nella preparazione dei dolci natalizi. Le nostre mani si muovono in perfetta sintonia, i grembiuli colorati come drappi di una festa. C’è qualcosa di sacro in quel rituale: il tempo sembra rallentare, e in quei momenti, la cucina diventa un santuario di semplicità e amore. La farina che si sparge, il burro che si scioglie, il cioccolato che si fonde – ogni gesto è un atto d'amore, ogni dolce una celebrazione di un legame che si rinnova con ogni boccone.
Eppure, Natale non è solo un museo di ricordi. È anche un laboratorio di esperienze nuove. Quest’anno, abbiamo deciso di allargare il nostro cerchio, di tessere nuove trame nei nostri ricordi. Una cena natalizia con amici e parenti diventa il nostro palcoscenico per un’opera di convivialità e risate. Immagino il tavolo imbandito, le chiacchiere che si intrecciano, i bicchieri che tintinnano come un’ode alla bellezza della compagnia. Ogni piatto servito, ogni bicchiere alzato è un brindisi alla vita, un atto di celebrazione della nostra esistenza condivisa. È un’opportunità per raccontare nuove storie, per scolpire nuovi ricordi da custodire come tesori preziosi.
E poi, c’è la notte di Natale, quella magica e sacra. Il crepitio del fuoco nel caminetto, la luce tremolante dell’albero, sono scene che sembrano appartenere a un sogno, a un luogo dove il tempo si ferma. Gli scambi di regali, quei momenti di pura intimità, diventano un rituale di gratitudine e affetto. Abbracci e sorrisi si intrecciano, e ogni pacchetto disimballato è un simbolo di amore e riconoscenza, un’affermazione del dono prezioso della famiglia e dell’amicizia.
In questo Natale, come in ogni altro, mi sento attraversata da una grata consapevolezza per le tradizioni che ci tengono uniti e per le nuove esperienze che arricchiscono la nostra esistenza. È un momento di riflessione e gioia, in cui il calore natalizio ci avvolge come un abbraccio, ricordandoci quanto siamo fortunati ad avere nella nostra vita le persone che amiamo. Che questo Natale porti pace, amore e felicità a tutti noi, come una melodia che non smette mai di suonare.
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