Solo chi sa ascoltarlo, può rinascere #
Siamo al principio di un altro anno. Non è mai solo un numero sul calendario. Ogni gennaio porta con sé l’inganno di una nuova partenza, ma la verità è che il passato non si cancella. Si stratifica, come polvere sugli angoli della memoria, ci segue anche se non la vogliamo. È una sfida costante. Ci obbliga a guardare dentro, a riconoscere le ombre che si trascinano dietro di noi. Quando ero adolescente, credevo che il tempo fosse un compagno leale. Un’entità lineare, logica, che avrebbe sistemato tutto. Credevo che bastasse aspettare, perché, alla fine, il destino avrebbe ricomposto i pezzi. Ma oggi so che non è così. Il tempo è ambiguo, ti tradisce mentre ti illude di essere il tuo alleato. In realtà, l’unico compagno che possediamo è la nostra stessa forza interiore. Solo noi possiamo risollevarci dalle macerie dei nostri fallimenti.
Gennaio è il mese delle promesse. Ci inganniamo con l’idea di poter cambiare tutto dall’oggi al domani, come se bastasse una decisione per rinascere. Ma la verità è che la rinascita è una lotta. Non accade mai senza dolore. Si cresce quando si accetta di cadere, di frantumarsi in pezzi così piccoli da non potersi riconoscere. Non c'è altra via. In questo inizio d’anno, mi sento diversa. È una sensazione che non avevo mai provato con questa intensità. Ho sempre scritto della vita come di una battaglia esterna, ma oggi capisco che la vera rivoluzione accade dentro. Dentro di noi. Gli altri possono attaccarci, possono metterci alla prova, ma nessuno può spezzarci davvero se non siamo noi a permetterglielo.
Ho imparato che la forza non sta nel resistere, ma nel sapersi ricostruire. Nella capacità di cercare risposte in ciò che ci fa più paura. Ogni paura nasconde una possibilità di rinascita. Ogni dubbio è una finestra aperta sul cambiamento. E a volte, dobbiamo lasciarci sprofondare nel dubbio per trovare una nuova via. La vita è dolore e gioia, tutto insieme. Non possiamo separare le due cose, non possiamo chiedere di vivere solo metà dell’esperienza. E forse è proprio questa la vera lezione: accettare che, per ogni cicatrice, c’è una nuova pelle pronta a nascere sotto. Per ogni lacrima, una risata nascosta da qualche parte nel futuro. Ma non ci è dato sapere quando arriverà. Dobbiamo solo resistere. Dobbiamo credere che, nel caos, ci sia sempre un ordine nascosto.
Non è facile accettare questa verità. Ogni anno nuovo mi porta a pensare ai sogni non realizzati, alle parole che non ho detto, alle persone che ho perso. A volte vorrei poter riscrivere tutto. Ma poi mi ricordo che senza quegli errori, senza quelle cicatrici, non sarei chi sono oggi. Quindi, forse, la vera rinascita non sta nel cancellare il passato, ma nel guardarlo negli occhi e accettarlo. Accettare che non siamo perfetti. Che non lo saremo mai. Ma che, nonostante tutto, siamo qui. Ancora in piedi. Ancora pronti a combattere. E questo, in fondo, è tutto ciò che conta. La mia rivoluzione quest’anno sarà diversa. Non farò promesse. Non dirò che cambierò il mondo. Dirò solo che mi impegnerò a cambiare me stessa. Perché è lì che comincia tutto. Non fuori. Dentro.
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