Il silenzio è la chiave che apre le porte dell’anima. E in quel momento, quando smettiamo di cercare altrove, scopriamo che tutto ciò che abbiamo sempre cercato era già dentro di noi. Ascoltate il silenzio. Vi parlerà meglio di qualunque parola. - Eclipse / EclixarNel vuoto del silenzio, il caos si dissolve e l'anima trova la sua strada, un passo alla volta #
Il silenzio è l’unico rifugio rimasto. In un mondo saturo di rumore, parole che si accavallano senza senso, opinioni che si sovrappongono come onde su una spiaggia affollata, è il silenzio a rivelare chi siamo. Nessuno lo riconosce più. Lo evitano, lo considerano vuoto, inutilità. Eppure, è lì che ci incontriamo davvero, è lì che ci scopriamo. Ho imparato a rispettarlo quando tutto attorno a me sembrava crollare, quando ogni parola perdeva significato, svuotata da un uso eccessivo e disonesto. Parlavano di pace, di guerra, di giustizia, ma erano solo suoni privi di sostanza. Il silenzio invece parla davvero, anche se non lo senti. Anzi, è proprio perché non lo senti che ti obbliga ad ascoltare.
Mi siedo, chiudo gli occhi. E là, nel profondo, trovo qualcosa che era sepolto. Una verità semplice. Io esisto. Non nel modo in cui gli altri mi vedono, non nel modo in cui vogliono che io sia, ma nella forma pura e incontaminata della mia anima. E voi, quando è stata l’ultima volta che vi siete seduti a guardare dentro? Non dico a pensare, perché i pensieri sono anch’essi rumore, ma a sentire. A riconoscere cosa vi manca, cosa desiderate, e soprattutto chi siete davvero. Siete pronti a scoprire che, forse, non avete ancora capito chi siete? Il silenzio non è facile. Ti costringe a guardarti allo specchio, senza filtro.
Mi ricordo una notte di tempesta. Fuori il vento urlava, gli alberi si piegavano fino a spezzarsi. Io ero dentro casa, in piedi davanti alla finestra, ma il vero uragano era dentro di me. Le parole non bastavano. Niente bastava. Allora scelsi di non dire nulla. Scelsi di fermarmi. E fu lì, in quel preciso istante, che il silenzio mi liberò. Non è facile accettarlo, perché implica resa. Non resa agli altri, ma a noi stessi. Alla verità che tentiamo di soffocare. Quanti di noi vivono mascherati? Quanti di noi temono ciò che scopriranno se si fermeranno un attimo, se smetteranno di correre, di riempirsi la vita di rumore? Io ho smesso di temere. Ho smesso di fuggire. Ho scelto il silenzio.
Ma non è una fuga dal mondo. È un ritorno a me stessa. Nella calma, nella pace che solo il silenzio può donare, trovo la forza. Quella forza che nessuno ti può togliere, perché non viene dall'esterno, ma dall'interno. E quando hai quella forza, quando hai fatto pace con te stesso, il mondo non può più ferirti. Non può più controllarti. Ecco il vero potere del silenzio. Viviamo in una società che ci vuole sempre più rumorosi. Più esposti. Ci vendono l’illusione che per esistere dobbiamo farci sentire, dobbiamo gridare. Ma gridare ci rende più presenti o ci svuota? Quante volte abbiamo urlato per poi sentirci vuoti, stanchi? Il silenzio invece riempie, rigenera.
E allora, perché continuiamo a evitarlo? Perché abbiamo paura di ciò che troveremo una volta che il rumore cesserà? La verità è che abbiamo paura di noi stessi. E questo è il paradosso. Non è il mondo che temiamo, è il nostro io più profondo. Quello che non conosciamo, quello che teniamo nascosto. Non abbiate paura. Fermatevi. Ascoltate. Il silenzio vi parlerà. Vi dirà ciò che avete bisogno di sentire. Ed è da lì che tutto ricomincia. Perché solo nel silenzio troverete la vostra vera essenza.
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