Wednesday, May 10, 2006

Ritrovare il ritmo


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• Published on Wednesday, May 10, 2006 • No comments

Maggio. Il mese del ritorno #

Un ritorno che non è soltanto fisico, ma non è un semplice tornare, no. È un ritorno che avviene prima di tutto dentro di me, nella parte più profonda della mia anima. Non è solo il mio corpo che riprende possesso dei luoghi familiari, delle strade di casa, dei rumori che conosco da sempre. È la mia essenza, la mia essenza vera, quella che forse avevo dimenticato, che ritorna a galla, che si riaffaccia alla vita. Parigi è ormai alle spalle, ma non è andata via del tutto. Parigi mi ha cambiata, ha lasciato in me qualcosa che non avevo prima, o che forse avevo dimenticato. Mi ha donato una nuova prospettiva, un nuovo modo di guardare alle cose. E ora, mentre riprendo la mia routine, mi rendo conto che nulla è più come prima.

Torno alla quotidianità, ma lo faccio con uno sguardo diverso. Ogni gesto, ogni abitudine, ogni momento della giornata è illuminato da una luce nuova. Non è la solita luce fredda e monotona della consuetudine. È una luce calda, che avvolge, che conforta. Sento una rinnovata energia, un vigore che non provavo da tempo. Parigi mi ha restituito a me stessa, mi ha ricordato chi sono e cosa voglio.
Decido di dedicare più tempo a me stessa, ai miei hobby, alle mie passioni. Non è più una questione di tempo che manca, ma di priorità. Ho smesso di giustificare a me stessa il non avere tempo. Ora, finalmente, trovo il coraggio di vivere ogni giorno, di respirare a pieni polmoni, di trovare quell'equilibrio tra lavoro e vita personale che tanto mi è mancato. È un equilibrio fragile, certo, ma non per questo meno reale.

Riprendo a leggere. È una fame, una sete che non si spegne. Mi immergo in mondi sconosciuti, scopro nuovi autori, mi perdo nelle loro storie. Ogni libro è un viaggio, un’avventura che mi arricchisce, che mi ispira. Mi ritrovo a vivere cento vite, a sentire mille emozioni, a conoscere nuovi lati di me stessa attraverso le pagine di un romanzo. La lettura non è più un passatempo, è una necessità, una linfa vitale che mi nutre.

E poi c’è lo yoga. Non lo faccio per moda, lo faccio per me. Perché ne ho bisogno, perché il mio corpo e la mia mente reclamano pace, silenzio, una connessione profonda con il mio essere. Lo yoga mi insegna a rallentare, a respirare, a vivere nel presente. Ogni respiro è una scoperta, ogni posizione una sfida. E, nel silenzio di quei momenti, trovo una serenità che non credevo possibile.

Maggio mi ha insegnato l’importanza di prendersi cura di sé. Non è un atto di egoismo, ma di amore. Amore per la vita, per ciò che ci circonda, per le piccole cose che riempiono le nostre giornate. Scopro che la felicità non è un traguardo, ma un percorso fatto di attimi, di gesti semplici, di momenti in cui ci fermiamo a sorridere senza motivo.

E così, mentre mi addentro in questa nuova routine, mi accorgo che non è la routine a essere cambiata, ma io. Sono io che ho imparato a vedere la bellezza nel quotidiano, a trovare la gioia nelle piccole cose, a vivere con intenzione. Maggio mi ha dato questa nuova prospettiva, e io la accolgo con gratitudine. Perché la vita è questo: un viaggio continuo, un eterno ritorno. Ma, ogni volta che ritorno, lo faccio con una nuova consapevolezza, con un nuovo amore per me stessa e per il mondo.

Eclipse

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Eclipse ~ Eclixar.

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