Marzo arriva come un respiro atteso, una boccata d'aria fresca dopo un lungo e soffocante inverno. È un mese che mi parla, mi scuote dal torpore in cui l'inverno mi ha avvolto, mi obbliga a sollevare lo sguardo dal grigiore che ho portato dentro.
E così, un mattino, spinta da una forza che non posso ignorare, decido di uscire, di cercare quel sole tiepido che mi chiama. C'è una promessa nell'aria, qualcosa che sussurra alla mia anima stanca, e io non posso fare a meno di ascoltare.
Mentre cammino, sento la terra sotto i miei piedi, la vita che si risveglia in ogni singolo filo d'erba, in ogni bocciolo che timidamente si affaccia al mondo. Osservo con occhi avidi, come se volessi assorbire ogni frammento di questa rinascita, come se, osservando la natura, potessi in qualche modo risvegliarmi anch'io. È strano, ma in questi momenti sento il mio cuore battere in modo diverso, un battito che sembra in sincronia con il risveglio della natura.
Mi rendo conto che ho bisogno di più di questo contatto, di qualcosa che mi leghi fisicamente alla terra. Così, senza pensarci troppo, decido di avventurarmi in un nuovo territorio: il giardinaggio. Non sono mai stata una donna che ama le mezze misure, e in questa nuova avventura mi ci butto anima e corpo. Compro fiori, attrezzi, terra fresca, e mi ritrovo nel mio giardino, sporca di terra fino ai gomiti, ma incredibilmente viva.
Ogni mattina, mi sveglio presto, spinta da una curiosità che mi sorprende. Corro fuori, guardo i miei fiori con l'ansia di una madre che osserva i primi passi del proprio figlio. C'è qualcosa di profondamente terapeutico in questo rituale quotidiano, in questo atto di prendersi cura di una vita che cresce sotto i miei occhi. Vedo i cambiamenti, piccoli ma costanti, e ogni nuova foglia, ogni petalo che si apre, è un segno di speranza, una piccola vittoria contro il tempo che passa.
In questo spazio, nel mio giardino, trovo una pace che non credevo possibile. Non è solo la bellezza dei fiori, ma è il ritmo stesso della natura che mi calma, che mi fa sentire parte di qualcosa di più grande. E in questo processo, mi scopro a riflettere, a fare i conti con me stessa, con le paure e le incertezze che mi hanno accompagnata durante l'inverno.
Il giardinaggio diventa così una sorta di meditazione, un modo per ritrovare un equilibrio che credevo perduto. Mi accorgo che, mentre curo queste piante, sto curando anche il mio cuore, lo sto preparando per la primavera, per la rinascita che inevitabilmente arriverà.
E mentre il sole diventa più caldo e le giornate si allungano, sento che qualcosa dentro di me si scioglie, si apre, proprio come quei fiori che, giorno dopo giorno, fioriscono nel mio giardino.
La natura si risveglia, e con essa, anche il mio cuore.
In questo mese di marzo, in questo piccolo angolo di mondo che ho deciso di far mio, scopro che la vita, nonostante tutto, è fatta di queste piccole meraviglie quotidiane, di questi gesti semplici che, se colti, possono riempirci di una serenità che dura ben oltre l'arrivo dell'estate.
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Ogni parola in questo blog nasce dalle mie esperienze e riflessioni. Scrivo per passione, non per professione, perché è il mio modo di respirare. La tua privacy è importante: le informazioni condivise saranno trattate con riservatezza.Per maggiori dettagli, consulta la mia Informativa sulla Privacy.
Eclipse ~ Eclixar.
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