La terra è di tutti, eppure sembriamo ignorarlo, come se vivessimo in un sogno collettivo in cui i confini tracciati sulla mappa ci definiscono più di quanto faccia la nostra stessa umanità. La gente si ostina a separare e a differenziare, a creare divisioni dove non dovrebbero esistere. Ogni volta che incrocio uno sguardo estraneo, un volto che non mi è familiare, vedo solo un riflesso di me stessa, non un estraneo. Nel silenzio delle serate estive, quando il mondo sembra calare una cortina di pace, mi capita di riflettere su quanto la nostra visione sia ristretta. Costruiamo muri invisibili, barriere mentali, senza mai fermarci a pensare che la vera barriera è quella che noi stessi mettiamo tra di noi. Perché? Perché non possiamo accettare che il concetto di "straniero" sia semplicemente un'illusione? Non siamo forse tutti viaggiatori in cerca di un posto dove sentirci accolti?
Penso ai viaggi che ancora mi aspettano, alle strade che non ho percorso, e immagino un mondo senza confini. Immagino un futuro in cui ogni angolo della terra non è solo un luogo, ma un rifugio condiviso. In questo futuro ideale, la nostra paura dell’altro svanisce, e ci rendiamo conto che l’unica vera frontiera è quella dell’intolleranza e del pregiudizio, che non può essere superata con un visto o un passaporto, ma solo con il cuore e la mente aperti.
La nostra paura dell’altro è tanto più grande quanto più cerchiamo di proteggerci dalle differenze, senza rendersi conto che in realtà siamo tutti esseri umani. Il nostro mondo, con i suoi paesi e le sue divisioni, è un sogno che diventa incubo quando non lo viviamo con apertura e accoglienza. E allora, in questa riflessione che mi assorbe, mi chiedo se è possibile cambiare la nostra percezione e abbandonare finalmente i vecchi schemi che ci separano. Non è il luogo a definirci, ma le esperienze che viviamo e le connessioni che costruiamo.
Vorrei che ogni persona, ogni volta che incontra un nuovo volto, vedesse in esso un riflesso della propria umanità, e non una minaccia o una differenza. Immagino un mondo dove non esistono barriere, dove ogni terra è davvero casa di tutti, e ogni incontro è un’occasione per arricchirsi e crescere insieme.
Background musicale: "Imagine" di John Lennon
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Eclipse ~ Eclixar.
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