Monday, September 9, 2024

Linea Pericolosa


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• Published on Monday, September 09, 2024 • No comments

Ogni essere umano ha un confine nascosto dentro di sé,
una fragile barriera che separa la moralità dal caos.
Ma cosa succede quando quella linea si dissolve? #


Il killer non è nato tale. Nessuno lo è. C'è un momento preciso, un istante che segna il passaggio, ma è raramente evidente. Il processo che trasforma una persona comune in qualcosa di incomprensibile agli altri è subdolo, invisibile fino a quando non è troppo tardi. Mi chiedo cosa possa spingere qualcuno oltre quel limite, oltre la linea di moralità che tutti ci siamo imposti. Forse, un accumulo di tensioni, di frustrazioni, di sensazioni che erodono lentamente l'empatia.

Vedo persone ogni giorno. Le loro vite scorrono come fiumi placidi, ma so che da qualche parte, dentro di loro, c'è una tempesta. Quella tempesta può esplodere. C'è una curva, un punto di non ritorno. La scienza potrebbe chiamarlo “curva di rischio”, un percorso che si avvicina all'irreparabile. Come ci si arriva? Nessuno conosce la risposta. Ma io mi chiedo se ci sia davvero un modo per riconoscere quel momento, quella soglia oltre la quale tutto cambia.

Immagino la quotidianità di chi, un giorno, ha compiuto l'irreparabile. Il loro caffè la mattina, la loro camminata sotto il sole di marzo. Cosa si rompe? È qualcosa che avviene dentro o intorno a loro? Mi viene in mente che forse non è nemmeno una rottura. Forse è un cambiamento progressivo, lento e inesorabile, che non vediamo perché avviene dietro una facciata di normalità. O forse siamo noi, la società, ad ignorare i segnali.

Perché abbiamo paura, forse, di guardare troppo da vicino. Abbiamo paura di riconoscerci nei loro occhi, nei loro gesti. Paura di scoprire che anche noi siamo su quella linea invisibile, e che basta un passo, una piccola spinta per cadere nell'oscurità. Ognuno di noi ha un confine. Una linea morale, un limite che pensiamo non supereremo mai. Ma quando la vita ti spinge abbastanza forte, chi può dire quanto quel confine sia reale?

Penso ai serial killer, ai criminali che vediamo nei notiziari. Sono persone che hanno superato quel confine. Ma non riesco a fare a meno di chiedermi: cosa avrebbero potuto essere se non fossero stati spinti così lontano? Non è una giustificazione. È una domanda. Mi interessa capire quel momento di transizione, quell'istante in cui il confine si dissolve.

Forse, in fondo, non è mai stato lì. Forse, l'idea stessa di una linea invisibile è una menzogna che ci raccontiamo per sentirci al sicuro. Pensiamo che ci sia una barriera chiara tra il bene e il male, tra l'ordine e il caos. Ma la verità è che quella linea è sottile come un capello. Fragile. Sempre sul punto di rompersi. E quando si rompe, è già troppo tardi.

Dove si trova la mia linea? Quanto è lontano quel punto di rottura per me, per te, per tutti noi? Viviamo le nostre vite come se tutto fosse sotto controllo, ma cosa succede quando la pressione cresce? Quando il mondo ci spinge sempre più vicino al limite? Forse nessuno lo sa fino a quando non è troppo tardi.

Abbiamo davvero il coraggio di guardare dentro l'abisso e riconoscere la fragilità della nostra linea invisibile?

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