Ehi, tu. Se una catastrofe dovesse colpire questa città e ci separasse, cosa faresti? Ci penseresti? Ti perderesti nel caos del disastro, cercandomi con disperazione tra le macerie e le ombre, o ti arrenderesti all’idea che io possa riemergere come un miraggio sfuggente dalle rovine di ciò che eravamo?
La vita, tu lo sai bene quanto me, è sempre complicata quando si tratta di noi. Siamo due pianeti in orbita incerta intorno a un sole che forse nemmeno esiste davvero. È un gioco di illusioni, un balletto di speranze e timori, e io non posso fare a meno di chiedermi cosa significhi per te essere qui, ora, in questo preciso momento. Siamo una tela incompleta di emozioni e parole che si intrecciano come i pensieri nella mia mente, che a volte si riversano su di te con l’urgenza di un torrente in piena.
In questa danza tra l’essere e il non-essere, ci chiediamo se siamo un’opera d’arte in divenire o solo una caricatura di noi stessi, un riflesso distorto delle nostre aspirazioni e paure. Forse siamo semplicemente due esseri che tentano di comprendere il senso di una connessione che sfida il tempo e lo spazio, un enigma che non ha risposte facili. Eppure, nonostante le mille incertezze e i dubbi, trovo qualcosa di incredibilmente bello nel nostro stare insieme. È un attimo di grazia nel caos, una piccola isola di serenità nel mare in tempesta.
Immagina che il mondo crolli intorno a noi, che il caos cosmico divori ogni traccia di normalità. Nonostante la devastazione e l’apocalisse, sono certa che troveremmo un modo per ritrovarci. Perché noi siamo legati da qualcosa di più forte di qualsiasi asteroide o disastro. Siamo legati da un filo sottile ma resistente, un filo di amicizia e affetto che ci tiene uniti anche quando tutto sembra cadere a pezzi. È un filo che ci avvolge come un abbraccio invisibile, che ci salva dalle rovine e ci ricorda che, nonostante tutto, siamo ancora qui, insieme, anche se solo nel ricordo.
Non è forse vero che, in un mondo di contraddizioni e caos, siamo come la nostra Sampdoria? Una squadra di passioni e delusioni, di vittorie e sconfitte, ma sempre lì, con la forza di continuare a sognare e lottare. E in questo immaginario di caos e bellezza, ci trovo un’eco del nostro legame: un simbolo di perseveranza, una prova che la connessione che condividiamo va oltre ogni calamità. Siamo danzatori impacciati che cercano di trovare il ritmo della musica della vita, inciampando e ridendo lungo il cammino, e in questo cammino c’è una verità che non possiamo ignorare.
Quindi, mentre la notte avvolge la città e il cielo si riempie di stelle, continuo a chiedermi se sarai davvero lì per me, anche quando il mondo intero sembra volerci separare. In questo vasto teatro cosmico, tra il frastuono delle stelle e il silenzio dell’infinito, mi aggrappo alla speranza che la tua risposta non sia solo un miraggio, ma una realtà tangibile. Siamo insieme in questo istante, e in questo istante, ti chiedo di restare, di combattere, di non lasciarmi sola, nemmeno quando tutto sembra perduto.
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Eclipse
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