Friday, April 18, 2003

Amicizia Ritrovata


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• Published on Friday, April 18, 2003 • No comments

Siamo nel mezzo di un pomeriggio che sembra non finire mai. Il tempo si dilata e si restringe in un gioco crudele di attese e di sfide. Mi ritrovo qui, seduta nella penombra della stanza, l’oscurità che mi avvolge come una coperta di lentezza e riflessione. La giornata è stata un caleidoscopio di emozioni, un balletto di alti e bassi che ha lasciato il suo segno sul mio animo.

Ricordo bene il profumo della torta. Era come un filo d’aria calda che si snodava attraverso la casa, un invito a una tregua temporanea dalla grigia monotonia del giorno. Ogni ingrediente era stato scelto con cura, ogni passaggio della ricetta eseguito con una dedizione quasi maniacale. Prepararla è stato il mio piccolo atto di ribellione contro il caos che mi circondava. La torta era la mia alleata silenziosa, un simbolo di normalità in un mare di incertezze.

E poi c'era l’attesa di E. Il battito frenetico del mio cuore mi ricordava che l’ansia è una bestia che si nutre del tempo e della pazienza. Due ore di ritardo. Due ore in cui ogni minuto si trascina con la pesantezza di un macigno, ogni ticchettio dell’orologio un promemoria della mia inquietudine. Il suono del campanello finalmente rompe il silenzio. È come una nota di speranza in una sinfonia di disastri. Il suo sorriso timido, le sue scuse sincere, sono il balsamo per le mie ferite invisibili.

In quell’istante, tutto il mio disagio si dissolve in un mare di gioia e sollievo. Il mondo sembra ridiventare un posto abitabile, uno spazio dove le parole hanno un peso diverso. Ci sediamo insieme, e la torta diventa il nostro complice. La gustiamo lentamente, con quella calma che solo i momenti preziosi sanno donare. Ogni morso è un passo verso la riscoperta di una bellezza che sembrava perduta, un piccolo atto di salvezza personale.

Parliamo per ore. È un dialogo che scorre come un fiume tranquillo, una corrente di pensieri, ricordi e risate. Le parole che condividiamo hanno un sapore speciale, quello della verità nuda e cruda, senza veli. È un momento di semplicità che, in tutta la sua umiltà, si rivela essere un trionfo di bellezza e significato.

Questa serata, queste ore rubate al caos, mi riempiono di una gratitudine che non sapevo nemmeno di avere. È come se, per un attimo, l’universo avesse smesso di essere un luogo di solitudine e disordine, e avesse offerto un rifugio di calore e connessione. In questa penombra, in questo spazio di riflessione, sento che ogni istante ha un peso, ogni scelta una risonanza. E così, anche i momenti più semplici, come mangiare una torta con una persona cara, diventano atti di resistenza e di celebrazione della vita.

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Eclipse

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