Non c'è niente di più pungente di un rimpianto che arriva con il tempo, come una tortura lenta e inesorabile. Avete mai avuto quella sensazione di avere tutto il tempo del mondo per dire ciò che avreste dovuto, solo per accorgervi troppo tardi che il tempo è scaduto? Io ci sono passata. E ora mi trovo qui, a fare i conti con la dura realtà che le scuse che avrei voluto esprimere non avranno mai più la possibilità di essere ascoltate. In questi giorni, mi sembra che il tempo sia stato un ladro subdolo, rubandomi la possibilità di rimediare. Ogni giorno che passa senza che io prenda quella decisione, senza che io faccia quel gesto che avrebbe potuto cambiare tutto, il rimpianto cresce. Le parole non dette, i gesti mai compiuti, tutto ciò che avrebbe potuto sistemare le cose ora si è tramutato in un passato che non può essere cambiato.
Siamo tutti vittime di questo inganno chiamato tempo. Pensiamo di avere una marea infinita di momenti, solo per scoprire che i secondi scorrono come sabbia tra le dita. E ora, mentre mi sforzo di trovare un modo per riavvolgere il nastro e correggere gli errori, mi rendo conto che tutto ciò che posso fare è imparare dalla lezione. Ma la verità è che, mentre la vita continua a muoversi avanti, io sono costretta a restare indietro, nel dolore di ciò che non può essere cambiato. Forse il vero compito ora è accettare il passato, fare pace con la sua inevitabilità e imparare a vivere con le cicatrici.
Background musicale: "Yesterday" dei The Beatles - C'era una volta una canzone che cantava il rimpianto di un passato migliore, un inno alla nostalgia di ciò che era e non può più essere, un grido di dolore per ciò che non può essere recuperato.
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