Capodanno a Milano: la città pulsa di vita, di quella vita che solo la notte più lunga dell’anno sa evocare. È il momento di chiudere un capitolo e aprirne uno nuovo, e Milano, con il suo cuore vibrante e le sue luci scintillanti, diventa il palcoscenico di un dramma collettivo, di una celebrazione intensa che trascende il tempo.
Mi trovo in Piazza Duomo, di nuovo. E come l'anno scorso, la scelta è caduta su questo luogo magico, dove le pietre millenarie del Duomo si fanno spettatrici di un rito universale: il passaggio da un anno all’altro. L’atmosfera è palpabile, una miscela di euforia e aspettativa che pervade l’aria come un profumo inebriante. La gente, una marea di volti che si confondono e si scoprono, si stringe in un abbraccio collettivo, una morsa di condivisione e di sogni.
La musica rimbomba, i canti si intrecciano e le risate esplodono come una marea di fuochi d'artificio interni. C’è qualcosa di primordiale in questo scambio di energia, come se tutti noi, nel cuore della città, stessimo celebrando una rinascita. E poi, quando il cronometro segna la mezzanotte, il cielo sopra Milano diventa un quadro vivente, un’esplosione di colori e luci che danzano e si riflettono, tremando nelle vetrine dei negozi e negli occhi brillanti delle persone intorno a me.
È in quel momento che tutto si concentra, si cristallizza in un singolo istante di pura bellezza. I fuochi d’artificio, che esplodono come un battito cardiaco universale, riempiono il cielo di un’energia vibrante che non può essere descritta a parole. Si sente un brivido, una scarica elettrica di emozioni che attraversa le vene, mentre brindo con gli amici, scambio abbracci e auguri. I nostri sorrisi sono veri, un riflesso di speranza e di ottimismo che emerge dall'oscurità della notte.
Questa celebrazione non è solo una festa, ma un atto di liberazione. È il momento in cui ci liberiamo del peso del passato, dei fallimenti e delle delusioni, e guardiamo al futuro con occhi nuovi. In questo passaggio, c’è un'intima consapevolezza che ogni anno è una pagina bianca, una nuova opportunità di scrivere una storia diversa, di rincorrere nuovi sogni e di trasformare le speranze in realtà.
E mentre i fuochi d'artificio continuano a esplodere, mentre il fragore e la luce ci avvolgono come un abbraccio caloroso, mi pervade una sensazione di gratitudine. È un sentimento profondo, quasi sacrale, per ciò che è stato e per ciò che sarà. Mi sento pronta ad affrontare il 2007, con il cuore gonfio di speranza e la mente illuminata dalla luce dei sogni.
Buon anno a tutti, da Milano, dove le stelle non sono solo nel cielo, ma anche nei cuori di chi sa come sognare.
Background: Articolo 31 - Milano Milano
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