Monday, May 19, 2003

Esistenza Sospesa


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• Published on Monday, May 19, 2003 • No comments

Perdere la Propria Religione: Un Viaggio nell'Abisso dell'Incertezza # Ecco che sono qui, immersa in un angolo oscuro, il volto nascosto dalle ombre, mentre il riflettore inizia a bruciarmi la pelle. Sono io in prima linea, quella che tutti vedono ma nessuno comprende veramente. Il ritmo incessante degli studi, la pressione che schiaccia il petto, la sensazione di essere sempre un passo indietro: questa è la mia realtà quotidiana.

Mi sento come un pugile stremato sul ring, incapace di mantenere la guardia, mentre il mondo intorno a me sembra girare sempre più veloce. “Losing my religion”, dicono i R.E.M. E io? Io sto perdendo la mia religione, il mio equilibrio, il mio senso di appartenenza e di controllo. Questa non è solo una crisi di fede nel senso tradizionale, ma una crisi di fede in me stessa. Non riesco a tenere il passo con le aspettative, con le norme, con il ritmo spietato di una vita che sembra chiedere sempre di più e dare sempre meno.

L’abbaglio è tale che ogni parola sembra un peso insopportabile. Ho detto troppo, eppure non abbastanza. Mi agito e mi dibatto, cercando di esprimere quello che ho dentro, ma le mie parole sono un labirinto di frasi incomplete e pensieri confusi. Le mie dichiarazioni sembrano fragili come foglie al vento. È un po’ come se avessi scoperchiato una pentola di sentimenti bollenti e adesso non riesco più a gestire il caos che ne è fuoriuscito.

Sono appesa a un filo sottile, quel filo che ci tiene sospesi tra l’ordine e il caos, tra la sicurezza e il precipizio. Ogni passo che faccio sembra portarmi più vicino a un abisso, un vuoto che inghiotte tutte le certezze che avevo un tempo. È surreale, questa sensazione di incertezza, come se ogni mia azione fosse un tentativo vano di contrastare l’inevitabile. Non ho idea di dove sto andando e, peggio ancora, non so se voglio davvero saperlo.

E così, mi ritrovo in questa spirale di pensieri contorti, cercando di decifrare il messaggio che la mia anima sta cercando di inviarmi. Forse, in tutto questo, è giunto il momento di rallentare. Di fermarsi un attimo e prendere una pausa, di dare un senso al caos, di riflettere su cosa veramente voglio e chi veramente sono. Oppure, forse, il destino mi sta invitando a fare un salto nel vuoto, a lasciare andare tutte le mie paure e vedere dove mi porterà.

Questo è il mio presente: una lotta costante tra la necessità di mantenere il controllo e il desiderio di abbandonarmi all’ignoto. E così, sotto i riflettori, mi scopro a perdere la mia religione, a cercare un senso in mezzo all’assurdo. È un viaggio intenso e doloroso, ma anche profondamente umano. Un viaggio che, forse, alla fine mi condurrà verso una nuova comprensione di me stessa, una nuova forma di equilibrio.

Nel silenzio di queste riflessioni, mi ritrovo a sperare che, in qualche modo, questo caos possa trasformarsi in qualcosa di prezioso, che la perdita della mia “religione” non sia altro che una rinascita, una nuova occasione di riscoprire chi sono realmente. Perché, in fondo, non è forse vero che è proprio nei momenti di crisi che si trova la vera essenza della propria esistenza?

#losingmyreligion #crisiinteriore #riflessioni

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