Ok. Ho 18 anni, è ufficiale. E cosa significa ciò? Significa che ho una festa da organizzare, ma questa volta il palcoscenico è una pista di pattinaggio a Loano. Sì, hai capito bene, il tempio della musica disco su rotelle che ha visto pattinare generazioni intere.
Quando dico "18 anni", non parlo solo di un numero, ma di una cifra che pesa come un macigno e brilla come una gemma rara. È l’età in cui il mondo sembra più grande e più vicino allo stesso tempo, dove il confine tra sogno e realtà è talmente sottile da sembrare invisibile. E così, mentre mi avvicino a questo traguardo, non posso fare a meno di pensare alla festa che sto per organizzare: una festa che non è solo una celebrazione della mia maggiorità, ma un omaggio a un luogo che, per me, è stato un santuario.
Loano, quel nome, evoca immagini di neon e di ritmi pulsanti, di giovanotti e fanciulle che danzano come se il tempo non esistesse. Ricordo le estati passate su quella pista, i miei primi passi incerti sui pattini, le mani che stringevano la ringhiera come se fosse l’ultima cosa che mi separava dal catastrofico crollo. Ma era la musica, oh, la musica a dar vita a quei movimenti goffi. Ogni nota una rivelazione, ogni battito un incoraggiamento.
Oggi, l’idea di festeggiare il mio compleanno lì mi avvolge di un’emozione intesa e potente. Non è solo nostalgia, è qualcosa di più profondo, una connessione che si fa palpabile quando si parla di Loano. È come se il tempo fosse fermo in quel luogo, un eterno presente dove i sogni di ieri e di oggi si intrecciano. Ogni angolo della pista racconta storie di risate e lacrime, di giovani vite che si intrecciano e si sciolgono nel ritmo incalzante della musica.
Ma ora, nel pieno di questa nuova consapevolezza, la mia mente è in tumulto. L’organizzazione di questa festa non è un compito da prendere alla leggera. È un atto di ribellione, una dichiarazione di indipendenza. Come posso rendere questa serata indimenticabile? Come posso onorare la pista che ha visto crescere i miei sogni e le mie speranze?
La scelta dei dettagli è cruciale. La musica deve essere impeccabile, un mix di classici e novità che faccia vibrare le anime di chiunque si trovi su quel palcoscenico. La decorazione deve riflettere l’essenza di Loano: luci scintillanti e colori vivaci che trasmettano la gioia pura di quei giorni passati. E poi, i pattini, i benedetti pattini. Devono essere pronti, lucidi, affilati come le nostre aspettative.
Questo non è solo un compleanno, è un viaggio nel tempo, una celebrazione di chi ero e di chi sono diventata. È la chiusura di un capitolo e l’inizio di un altro, un ponte tra l’adolescenza e l’età adulta, tra il passato e il futuro. È la mia rivincita contro la banalità, la mia dichiarazione di esistenza in un mondo che spesso sembra troppo grigio e monotono.
Quando entrerò in quella pista, con i miei amici che mi circondano e la musica che mi avvolge, non vedrò solo il passato che si svela, ma anche il futuro che si prepara a svelarsi. In quel momento, con le luci scintillanti e la musica che esplode, sentirò di essere finalmente completa, di essere davvero viva. Questo compleanno non è solo un giorno di festa, è una manifestazione del mio essere, un tributo a tutto ciò che sono e che sarò.
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