Monday, September 11, 2000

Ritorno a scuola


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• Published on Monday, September 11, 2000 • No comments

Eccomi di nuovo catapultata nel vortice delle giornate scolastiche, quelle giornate che strappano via il calore del sonno e ti catapultano nel caos impetuoso delle lezioni e degli esami. La sveglia squilla come un grido di battaglia, e io mi trovo a combattere con la routine che riprende il suo corso implacabile. Infilo il mio zaino, esco di casa, e mi dirigo verso la metropolitana, un microcosmo di volti sconosciuti e sguardi fugaci, ognuno di essi nascosto dietro storie che non conosco e che mai conoscerò.

Il liceo scientifico è un set cinematografico dal copione imprevedibile. Ogni giorno è una recita, e noi, studenti, siamo attori intrappolati tra equazioni e teoremi, tra tentativi disperati di dare un senso a questa massa di conoscenze che ci travolge. Le aule sono palcoscenici, e i professori registi delle nostre menti, artefici delle nostre domande e delle nostre risposte. Ci destreggiamo in questo teatro, cercando di mantenere la nostra performance impeccabile mentre il tempo scivola via, inesorabile.

Le pause diventano oasi di salvezza nella giungla scolastica. La mensa, quel luogo apparentemente banale, si trasforma in un campo di battaglia tranquillo, dove panini rapidi e risate con gli amici offrono una boccata d’aria fresca prima di gettarci nuovamente nel vortice delle lezioni pomeridiane. Le conversazioni si intrecciano come fili invisibili che ci uniscono, mentre il rumore di fondo – lo scricchiolio delle sedie, il ticchettio delle tastiere, e quel costante sottofondo di voci – crea un’atmosfera unica, una sorta di melodia dissonante che accompagna il nostro cammino.

Ogni giorno è una scoperta, un’avventura che placano la mia insaziabile sete di conoscenza. Camminare per i corridoi, sfogliare i libri, discutere con gli insegnanti, sono atti che modellano il mio percorso e aprono porte verso opportunità sconosciute. Ogni lezione, ogni compito, è un tassello che contribuisce a costruire il mosaico della mia crescita personale, una crescita che va oltre il mero accumulo di nozioni.

Poi arriva il momento di tornare a casa. La metropolitana diventa un tappeto volante che mi riporta al calore della famiglia, ai pensieri che volano nel vuoto tra un vagone e l’altro. Il viaggio di ritorno è un momento di riflessione, di introspezione, in cui il caos ordinato della giornata scolastica si dissolve lentamente, lasciando spazio alla consapevolezza del percorso compiuto.

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Eclipse

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