E’ il DUE gennaio del 2000. Il freddo di gennaio è un freddo che penetra nelle ossa, un freddo che mi fa sentire viva. Le strade sono deserte, la città sembra addormentata sotto un manto di neve. Cammino con passo deciso, il respiro si fa fumo nell’aria gelida. Mi trovo qui, nel cuore della notte, a passeggiare tra le strade vuote di una città che dorme. Il freddo è pungente, ma c’è qualcosa di vivificante in esso, qualcosa che mi fa sentire più viva che mai. Le luci delle strade sono soffuse, creando un’atmosfera quasi surreale.
Incontro un senzatetto, mi sorride, ci parlo. E' un uomo che sembra aver perso tutto tranne la dignità. Parliamo. Parliamo della vita, delle sue sfide, delle sue gioie e dei suoi dolori. E mentre parliamo, mi rendo conto di quanto sia preziosa ogni singola esperienza, ogni singolo incontro.
La città intorno a noi sembra addormentata, ma noi siamo svegli, vivi, in mezzo al freddo, a parlare di vita. E in quel momento, capisco che non importa quanto possa essere freddo il gennaio, o quanto possa essere dura la vita, c’è sempre spazio per la speranza, per l’amore, per la connessione umana.
“C’è sempre un calore nascosto nel freddo più pungente, una speranza che brilla anche nelle notti più buie. Non importa quanto lontano tu possa essere, l’odore dello zenzero ti riporta sempre a casa.” Eclipse
Background: Aretha Franklin - A Rose Is Still a Rose
• remember me •
• Eclipse •
Eclipse
Ogni parola in questo blog nasce dalle mie esperienze e riflessioni. Scrivo per passione, non per professione, perché è il mio modo di respirare. La tua privacy è importante: le informazioni condivise saranno trattate con riservatezza.Per maggiori dettagli, consulta la mia Informativa sulla Privacy.
Eclipse ~ Eclixar.
0 Comments:
Post a Comment