Mi trovo a lavorare in un piccolo pub di Amsterdam, un angolo che sembra più l’Inghilterra di quanto l’Inghilterra stessa possa sembrare. I muri rivestiti di legno scuro, i banconi lucidi, e le bandiere dei club calcistici appese con orgoglio raccontano storie di una patria lontana. È un rifugio per tutti gli inglesi che hanno scelto la capitale olandese come nuova casa temporanea o definitiva. E così, tra una birra e l’altra, i tavoli si riempiono di conversazioni accese, risate e tifo incessante.
Le partite sono il cuore pulsante di questo posto. Gli uomini, in particolare, si stringono intorno ai televisori con una devozione che va oltre il mero divertimento. Oggi, il pub è in fermento per una partita del West Ham. È un club che, nonostante il mio iniziale scetticismo, ha cominciato a prendere piede nel mio cuore. Non è che il West Ham abbia una storia gloriosa o un palmares di trofei scintillanti, ma la loro passione è palpabile, la loro determinazione una poesia in movimento.
Mi sono affezionata a questa squadra, forse perché mi ricorda i piccoli dettagli della vita che spesso si tralasciano: la bellezza della semplicità, la gioia di una vittoria condivisa, la tristezza di una sconfitta accettata con dignità. Quando il West Ham gioca, il pub diventa un tempio di emozioni contrastanti, dove i volti si illuminano di speranza o si chiudono in una tristezza condivisa. E mentre i tifosi incitano la squadra, io osservo tutto questo con uno sguardo che è a metà tra la curiosità e la riflessione. Le partite sono più di semplici eventi sportivi; sono momenti di connessione, di identità collettiva. Le vittorie e le sconfitte non appartengono solo ai giocatori sul campo, ma anche a coloro che, come me, hanno trovato una parte di sé in queste ore di tensione e gioia.
Ogni volta che vedo i volti dei clienti illuminarsi per un goal, percepisco qualcosa di profondamente umano e universale. C’è un senso di comunità che si crea, una sorta di riconciliazione tra passato e presente, tra chi è rimasto in Inghilterra e chi ha scelto l’Olanda. In questo piccolo angolo di Inghilterra, Amsterdam diventa una parte di un grande palcoscenico internazionale dove la passione per il calcio e l’affetto per una squadra diventano simboli di un desiderio di appartenenza e di una ricerca di significato.
Il pub non è solo un luogo dove lavorare, ma un posto dove le storie si intrecciano e i legami si rafforzano. E così, mentre il West Ham lotta sul campo, io trovo il mio posto tra i clienti, un angolo da cui osservare e riflettere su come, anche nei posti più inaspettati, l’identità e il sentimento di appartenenza si rivelano in tutta la loro complessità.
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