Thursday, January 3, 2013

Gelo silenzioso


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• Published on Thursday, January 03, 2013 • No comments


Il cuore si ferma quando il ghiaccio parla,
ma non smetto mai di ascoltare #

Olanda. Gennaio. Un inizio anno che sembra la fine di ogni calore. Ma io non mi fermo. Le strade, le case, tutto è bianco, gelido, immobile. Il ghiaccio si stende come una coperta spessa sopra ogni cosa, soffocando il respiro stesso del mondo, o forse, il mio respiro. Cammino, i miei passi sprofondano nel silenzio. L'inverno dentro e fuori, si dice. L’inverno che morde, e io lo accolgo, come si accoglie un dolore familiare.

Adoro il gelo. Sì, l'ho sempre amato, da quando ero bambina. Quel freddo tagliente che ti costringe a sentire, a concentrarti su ogni singolo respiro, ogni singola fibra del tuo corpo. Ti ricorda che sei vivo, anche quando preferiresti non esserlo. Il gelo è sincero, è trasparente, non mente mai. A differenza delle persone, delle aspettative, delle illusioni.

È incredibile come il freddo riesca a rivelare le verità che il calore nasconde. Il ghiaccio copre il mondo, ma è come se allo stesso tempo lo mettesse a nudo. Non ci sono più colori, solo bianco. Tutto diventa chiaro, netto, come se il freddo filtrasse le menzogne, lasciando solo l'essenziale.

Essenziale… Cos'è davvero essenziale? Mi ritrovo a camminare per queste strade olandesi, immerse in un inverno che sembra eterno, e mi chiedo: a cosa serve tutto questo correre, tutto questo costruire, tutto questo affannarsi? Se alla fine siamo sempre qui, in questo momento sospeso, congelati in un ciclo che si ripete senza sosta. L'inverno fuori sembra riflettere un inverno interiore, un gelo che si è insinuato dentro di me e non accenna a sciogliersi. È una sensazione che mi perseguita, come una melodia lontana che non riesci a dimenticare.

Il cielo è grigio, pesante, eppure c'è una sorta di pace in tutto questo. Una tregua, forse, dal caos quotidiano, dalle urla e dalle risate forzate. Qui, adesso, c'è solo il silenzio. Un silenzio che parla più forte di qualsiasi parola. Un silenzio che ti costringe a guardarti dentro.

Il mio respiro si condensa nell'aria gelida, un segno visibile che ancora esisto. Ma cosa significa esistere? Camminare in questa città ghiacciata mi fa pensare a quanto siamo fragili, a quanto tutto ciò che diamo per scontato possa essere spazzato via in un attimo. Eppure continuiamo, come se niente fosse, come se il ghiaccio non potesse toccarci. Ma io lo sento. Lo sento ogni giorno, in ogni respiro. Il gelo è dentro di me, anche quando fuori il sole splende.

Forse è così che deve essere. Forse è nel gelo che troviamo la nostra vera natura, spogliati di tutto ciò che è superfluo. Forse è nell’inverno che scopriamo chi siamo veramente. E forse, forse, è proprio nel freddo che troviamo la forza di continuare. O forse no.

Chiudo gli occhi, lasciando che il freddo mi avvolga completamente. C'è una parte di me che vorrebbe restare qui per sempre, congelata in questo momento di solitudine, dove nessuno può toccarmi, dove nessuno può vedermi. Ma so che non posso. Devo continuare.

Perché è così che siamo fatti, no? Continuare, sempre. Anche quando non sappiamo dove stiamo andando, anche quando tutto sembra senza senso. Il gelo non dura per sempre, dicono. Ma io non ne sono così sicura.

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Eclipse

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