Le notti a Milano si vestono di una magia sottile, come se la città, al calar del sole, fosse in grado di riscoprire una bellezza inedita e affascinante. Il tramonto dipinge il cielo con tonalità dorate e l'aria fresca che subentra crea un'atmosfera che sembra sottrarsi alla grigia routine quotidiana. I Navigli, con le loro acque scure e misteriose, diventano teatro di incontri e riflessioni, e le luci che si riflettono sulla superficie danno vita a un panorama da sogno.
Eppure... Questa notte, qualcosa è cambiato. Una discussione accesa con un amico ha spezzato l'incanto. È sorprendente come, nonostante l’intenzione non sempre maligna, le parole possano ferire profondamente. L’incapacità del mio interlocutore di comprendere il mio punto di vista ha acceso una scintilla di rabbia e frustrazione, lasciandomi con un senso di incomprensione. In seguito a questo scossone emotivo, ho avvertito il bisogno impellente di staccarmi dalla tempesta interiore e di rifugiarmi in un momento di solitudine. Mi sono seduta su una panchina, scrutando il cielo stellato. C'è qualcosa di immensamente rassicurante nell'osservare l'infinito, nella consapevolezza che, al di là delle nostre piccole tragedie, il mondo continua a girare con indifferenza e grazia.
Nel silenzio della notte, ho percepito il suono di una melodia dolce e malinconica, eseguita da un musicista di strada. Le note sembravano penetrare il mio essere, comunicando un messaggio profondo e universale. Le lacrime sono scese lungo le guance non per tristezza, ma come una forma di liberazione, un contatto profondo con una realtà più grande di me stessa. La musica, con il suo potere incomparabile, ha il dono di toccare le corde più intime del nostro cuore. Mi ha ricordato che, nonostante le sfide e le incomprensioni, esiste una bellezza e una speranza che trascendono le nostre lotte personali. Ho deciso di lasciar andare il rancore, di fare pace con il mio amico e di abbracciare la comprensione reciproca. La vita, dopotutto, è troppo breve per essere spesa nel risentimento.
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Eclipse ~ Eclixar.
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