Monday, July 31, 2006

Caldo e riflessioni


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• Published on Monday, July 31, 2006 • No comments

Un'estate di introspezione #

Luglio mi avvolge in una morsa di calore. L'asfalto ribolle sotto i miei piedi, le strade della città sembrano deserte, come se l'umanità intera avesse deciso di fuggire. Ma io resto. Io, che di fuga non ho mai voluto sapere. Resto e affronto il caldo torrido, come affronto ogni sfida che la vita mi lancia, con la determinazione che mi porto dentro da sempre.

Il ritmo frenetico che scandisce le mie giornate subisce un brusco rallentamento. È il caldo, certo, ma c'è dell'altro. Sento il bisogno di fermarmi, di ascoltare il mio corpo, la mia mente. Luglio mi impone un passo diverso, un passo che non sono abituata a tenere. Eppure, c'è qualcosa di profondamente liberatorio in questa lentezza. Mi trovo a dedicare più tempo a me stessa, a ciò che ho dentro, a ciò che mi muove, che mi fa ardere. Mi lascio prendere da questa corrente di riflessione, e mi ritrovo a passare serate intere sul balcone, gli occhi fissi su quelle stelle lontane, testimoni silenziose dei miei pensieri più intimi.

Queste notti stellate diventano il mio rifugio. Le guardo, e mi sembra che mi parlino, che mi chiedano: "Cosa vuoi davvero?" Ed è lì, in quei momenti sospesi tra il giorno e la notte, che scavo dentro di me, che faccio un bilancio di ciò che sono, di ciò che desidero. La frenesia del mondo, che normalmente mi assorda, si placa, e per la prima volta in molto tempo, riesco a sentire la mia voce interiore. Quella voce che spesso metto a tacere, schiacciata dal rumore delle aspettative, delle responsabilità. Ma ora, non posso più ignorarla. È lì, potente, insistente. E io la ascolto.

Ho preso a scrivere. Non è solo un diario, è un compagno di viaggio, una finestra sulla mia anima. Ogni parola che metto su carta è una piccola rivelazione, un tassello che si aggiunge al puzzle della mia esistenza. Scrivo e mi riscopro. E mi chiedo: quante volte, nella mia vita, ho davvero ascoltato me stessa? Quante volte ho lasciato che fossero gli altri a decidere per me, a imporre il ritmo, le scelte? Luglio mi ha insegnato che non posso più permettermelo. Che la mia vita è mia, e che devo avere il coraggio di viverla secondo le mie regole, i miei tempi. Questo mese di introspezione mi ha fatto capire l'importanza di rallentare, di concedersi il lusso di respirare, di pensare, di sentire.

Mi rendo conto che c'è una forza immensa nel sapersi fermare. Nel saper dire: "Adesso basta, ora è il mio momento". Una forza che non viene dalla ribellione, ma dalla consapevolezza. Consapevolezza di sé, dei propri limiti, dei propri desideri. È come se finalmente vedessi con chiarezza il percorso davanti a me. Non un percorso tracciato dagli altri, ma uno che sto disegnando io, passo dopo passo, con la penna in mano e il cuore in tumulto.

Ogni notte, quando chiudo il mio diario, mi sento un po' più leggera, un po' più vicina a me stessa. Mi addormento con la consapevolezza che sto costruendo qualcosa di nuovo, qualcosa di autentico. Luglio mi ha costretta a guardarmi dentro, a fare i conti con ciò che sono, con ciò che voglio diventare. E io ho accettato la sfida. Ho deciso di affrontare la verità, per quanto scomoda possa essere, e di usare questa introspezione come un trampolino, per saltare verso una vita che mi somigli di più.

Eclipse

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Eclipse ~ Eclixar.

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