È sera, e la mia stanza è immersa in un’atmosfera di intimità e riflessione. Il sole, con la sua luce stanca, si è ormai ritirato, e io mi ritrovo circondata da una compagnia silenziosa, ma incredibilmente vivace: i libri che mi hanno avvolto in questo autunno. Voglio condividere con voi l’incanto che questi volumi esercitano su di me, per chi, come me, cerca nei libri una fuga, un incontro, un confronto.
Tra le pagine che hanno scandito il mio tempo c’è "Il nome della rosa" di Umberto Eco. Questo romanzo, un sublime intreccio di mistero e storia, è il mio compagno inseparabile. Mi ritrovo nel labirinto di un monastero medievale, avvolta dalla nebbia e dalla suspense che lo permea. La trama si dipana come un gomitolo ingarbugliato di enigmi, e io, in silenzio e con crescente tensione, cerco di districare i fili. I personaggi, dalle loro ombre e luci, sembrano materializzarsi davanti ai miei occhi. Eco non scrive solo un giallo storico; costruisce un mondo di parole e silenzi, in cui ogni dettaglio, ogni sospetto, si rivela essenziale. Mi sento come se fossi parte di quel monastero, in costante attesa della prossima rivelazione, del prossimo segreto che si cela dietro le mura antiche.
Accanto a questo giallo, mi immergo in un'opera di riflessione e di profondità filosofica: "La nascita della tragedia" di Friedrich Nietzsche. Non è solo un saggio, è una sfida, una provocazione. Nietzsche mi afferra e mi trascina attraverso un'analisi audace della natura dell'arte e della tragedia greca. Le sue parole sono come un fuoco che scotta, ma che illumina le tenebre della mia comprensione. La sua riflessione sulla dualità dell'esistenza umana, sull'eterna tensione tra l'apollineo e il dionisiaco, mi spinge a confrontarmi con i miei stessi demoni e desideri. Ogni capitolo è un viaggio interiore, una ricerca della verità che va al di là delle convenzioni, un percorso verso il sublime. Nietzsche mi costringe a interrogarmi: cosa significa veramente essere umano? Qual è il ruolo dell’arte nella nostra esistenza?
L’autunno è il periodo dell’anno in cui i confini tra il mondo esterno e quello interiore sembrano sfumare. La stagione ci invita a riflettere, a raccoglierci. In questo spazio di introspezione, i miei libri diventano specchi che riflettono le mie emozioni e i miei pensieri più profondi. Ogni pagina letta, ogni parola scritta, mi avvicina di più alla comprensione di me stessa e del mondo che mi circonda.
E mentre il brano "The Message" dei Grandmaster Flash & The Furious Five suona in sottofondo, con il suo ritmo inconfondibile e la sua potente narrazione, mi ritrovo a danzare tra le righe dei miei libri, ogni passo un'esperienza, ogni nota una rivelazione. La musica, come la lettura, è un viaggio che non ha mai fine, e le storie che mi accompagnano in questo autunno sono solo una parte di un racconto più ampio e infinito.
Aggiornerò questa lista in futuro, come un diario di bordo di una navigazione in continua evoluzione. Ma per ora, lascio che questi libri e queste note continuino a scandire il tempo, mentre la stagione avanza e il crepuscolo avvolge il mondo in un abbraccio di mistero e riflessione.
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• Eclipse •
Eclipse
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